Teatro Verdi

Interno - Teatro Verdi (M. D'Amato)
Interno - Teatro Verdi (M. D'Amato)
Il teatro è dedicato a Giuseppe Verdi, ma originariamente era denominato il Regio Teatro Nuovo. I lavori iniziarono il 26 aprile 1865 e il teatro fu inaugurato il 12 novembre 1867 con l'opera Guglielmo Tell di Rossini. Andrea Scala fu l’architetto che avviò i lavori, ma il completamento dell’interno fu affidato all'architetto Giuseppe Giardi mentre il Simonelli progettò la cupola autoportante che sovrasta la platea. Tutti i lavori di ornamento interno furono affidati a maestranze pisane. Dopo aver dipinto il Trionfo dell’amore, Annibale Gatti fu incaricato di dipingere anche il sipario utilizzato durante i cambi di atto. Il grande sipario raffigurante Goldoni che legge alla colonia Alfea fu dipinto sul palcoscenico del teatro dei Ravvivati.

La collezione Cerratelli: pur non trovandosi a Pisa, ma all’interno della villa Roncioni nel comune di San Giuliano Terme, segnaliamo questa importante collezione, oggi posta sotto la cura della Fondazione Cerratelli (istituita nel 2005), unica nel suo genere, nata nel 1914 per volontà del baritono Arturo Cerratelli. Si tratta di una ricchissima collezione di abiti di scena teatrale e cinematografici, utilizzati da artisti come Eduardo De Filippo, Luca Ronconi, Giorgio Strehler, Luchino Visconti e Franco Zeffirelli (Romeo e Giulietta del 1968). Alcuni abiti sono stati firmati da artisti provenienti da tutto il mondo, come Renato Guttuso, o Salvator Dalì e indossati da cantanti del calibro di Maria Callas.
La collezione Titta Ruffo: all’interno del teatro Verdi è esposta dal 1990 una collezione di costumi di scena del grande baritono Titta Ruffo, nato a Pisa e morto nel 1953, donata dal figlio al Comune di Pisa ed integrata con gli abiti del baritono Marcello Rossi e del tenore Tito Schipa. La collezione è costituita da quarantatré abiti cuciti tra il 1898 e il 1931, ai quali si aggiungono accessori, gioielli, parrucche, spartiti e ritratti.
Il 23 dicembre del 1961 Sophia Loren arrivò al teatro Verdi per la prima mondiale del film Madame Sans Gène (regia di Christian Jaque) girato negli studi di Tirrenia e da lei interpretato. La Loren era già una diva internazionale molto famosa per aver interpretato diversi ruoli, come quello della ballerina in Pellegrini d’amore nel 1954. A Tirrenia Sophia recitò anche nell’episodio di Boccaccio ’70: La Riffa (1962), e fu una tormentata attrice brechtiana in I sequestrati di Altona (1962) girati da Vittorio De Sica. Tutta Pisa desiderava andare al Verdi per vedere Sophia Loren, ma i posti erano limitati e soprattutto era obbligatorio, per gli uomini, indossare lo smoking. Qualcuno non sapeva nemmeno che cosa fosse, ben pochi lo avevano già nell’armadio, così ci fu chi se lo fece confezionare e chi lo noleggiò, ma quando gli smoking a noleggio a Pisa finirono, alcuni andarono a cercarlo a Viareggio, a Firenze… sembra che qualcuno sia andato fino a Roma per trovarne uno. Il teatro quella sera ospitò ben 850 persone.
  • I sequestrati di Altona (1962) di Vittorio De Sica, tratto dall’omonima opera teatrale di Jean-Paul Sartre. Il protagonista Maximilian Schell, rampollo di una ricca dinastia industriale, decide di rimanere recluso nella soffitta della villa a seguito dei traumi riportati durante la seconda guerra mondiale, avendo combattuto sul fronte russo. Solo l’incontro con la cognata, interpretata da Sophia Loren, lo risveglia piano piano alla vita. I disegni di cui sono ricoperte le pareti della soffitta in cui si svolge la maggior parte del film sono opera inedita dell’artista Renato Guttuso.
La decorazione interna: l'affresco 'Il trionfo dell'Amore', fa parte del ciclo decorativo del salone da ballo del Teatro Verdi di Pisa, fu eseguito nel 1867 da Annibale Gatti (Forlì, 1827 - Firenze, 1909). Cupido svetta sul carro trainato da una tigre e da un leone, davanti a sé le ninfe suonano, danzano e dietro di lui scrittori e poeti come Dante Alighieri, che riconosciamo dalla veste rossa e dalla corona di alloro sulla testa, lo seguono poiché fonte di ispirazione per le loro poesie.
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