Pisorno, la città dei sogni

Entrata ex Studi cinematografici Pisorno /Cosmopolitan (L. Corevi, Comune di Pisa)
Entrata ex Studi cinematografici Pisorno /Cosmopolitan (L. Corevi, Comune di Pisa)
Nel 1934, grazie a Giovacchino Forzano, scrittore, regista teatrale, autore di commedie, drammi storici e libretti d'opera, e a imprenditori come gli Agnelli e Borletti, nacque nella pineta di Mezzapiaggia, a Tirrenia, la moderna industria cinematografica. A metà tra Pisa e Livorno, dove negli stessi anni si sviluppò Tirrenia, fu costruito il più moderno teatro di posa in Europa, quando ancora non esisteva Cinecittà a Roma: nacque la Pisorno e si cominciò a parlare della ‘città dei sogni’. Il termine Pisorno nasce proprio dall’unione di Pisa e Livorno. Un’altra delle figure essenziali per la nascita dei teatri di posa fu l’architetto delle scenografie, Antonio Valente, che considerò con attenzione l'esperienza hollywoodiana concentrandosi sulla razionalità e l'economicità degli impianti. Per quale motivo in Italia fu scelta proprio questa zona? Guardandosi intorno, in pochi chilometri quadrati, si concentrano tutti gli scenari possibili, essenziali a una cinematografia che ancora non conosceva gli effetti speciali di oggi. Ci sono i pendii delicati del Monte Pisano a est, a nord le Alpi Apuane, a sud le colline, a ovest il mare: tutte le necessarie location in cui girare gli esterni. Con un po’ di immaginazione ecco che abbiamo il mare con le navi dei pirati, il fiume popolato di coccodrilli, i boschi impenetrabili in cui si annidano animali feroci e tribù selvagge, la dolce campagna per romantiche storie d'amore, le città d'arte come Lucca e Pisa per ambientare i film storici… A desiderare l’avvio dei lavori fu Mussolini che aveva rapidamente intuito la forza di persuasione del cinema e il sostegno che poteva dare al suo regime, formidabile strumento di controllo delle emozioni popolari. 'La cinematografia - proclamò - è l'arma più forte’.

I film sono le storie di ieri: una delle azioni che l’uomo ha fin da sempre avuto bisogno di fare nella sua comunità è raccontare e ascoltare storie. Guardare un film è come era un tempo sedersi intorno al camino ad ascoltare le storie.

Nel 1943 Pisa fu bombardata. I tedeschi requisirono e chiusero gli studi della Pisorno. Il primo film del dopoguerra girato negli studi fu Imbarco a mezzanotte di Joseph Losey (restaurato grazie al progetto del Comune di Pisa ‘Adotta un film. Cento capolavori da salvare’). Il primo film a colori fu girato nel 1954: Rigoletto e la su tragedia. Poi, nel 1957 il grande produttore inglese Henry Saltzman arrivò a Tirrenia per girare il film d’avventura Capitan Gallant e si trovò bene. Tornò quindi per girare una serie di film tratti dai romanzi di Ian Fleming basati sulle vicende di un agente segreto di Sua Maestà britannica: un tale James Bond. La Pisorno però mostrava evidenti segni di crisi, purtroppo non poté accettare la proposta e dopo poco, nel 1959, dichiarò fallimento. Gli studi della Pisorno furono allora rilevati dal produttore Carlo Ponti, il quale, con sua moglie Sophia Loren e Vittorio de Sica, tentò un rilancio in grande stile della produzione cinematografica: arrivarono a Tirrenia Totò, Eduardo e Peppino de Filippo, Mastroianni… La Pisorno però non esisteva più, il nome dei nuovi studi cinematografici divenne Cosmopolitan, fino al 1969, quando fu girato l’ultimo film di rilievoL’assoluto naturale’ (di Mauro Bolognini). In quel periodo costava meno girare in alcuni teatri di posa spagnoli e la concorrenza di Cinecittà era sempre più forte. Nel 1989, in omaggio alla storia del cinema e al cinema come narratore di storie, i fratelli Taviani (originari di San Miniato, in provincia di Pisa) decisero di girare parte del loro film Good Morning Babilonia proprio in questa zona.
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