Basilica di San Piero a Grado

Ciborio, interno Basilica di San Piero a Grado (G. Bettini, Comune di Pisa)
Ciborio, interno Basilica di San Piero a Grado (G. Bettini, Comune di Pisa)
La costruzione attuale fu edificata tra il X e il XII secolo, ma si tratta di un edificio molto complesso in cui si sono susseguite numerosissime trasformazioni, studiate anche attraverso gli scavi archeologici in parte visibili all’interno della basilica. Il primo luogo di culto attestato in questa zona risale al IV secolo d.C. anche se, secondo la leggenda, nell’anno 44 d.C. San Pietro sbarcò proprio qui. Si dice che durante una terribile tempesta sia stato salvato da questo lembo di terra intorno al quale prima arrivava la costa marina. Approdato nei pressi di Pisa, a Gradus Arnensis, decise di erigere un altare in pietra, il primo in Italia. L’esterno, prevalentemente in panchina livornese e decorato con archetti ciechi, entro i quali troviamo 64 bacini creamici (gli originali si trovano al Museo di san Matteo, a Pisa), presenta alcuni elementi tipici del romanico pisano. Il campanile invece, lato ovest della chiesa, fu fatto saltare durante la seconda guerra mondiale. Dopo la guerra venne intrapresa la costruzione di un nuovo campanile ma i finanziamenti non furono sufficienti per terminare i lavori. Elemento insolito nel territorio pisano è l’assenza di una facciata, distrutta nel XII secolo, al posto della quale si trova un’abside, che si contrappone alle tre absidi a sud-est. All’interno la basilica è a tre navate, scandite da due file di 12 colonne. Restano tracce di affreschi di XI e XII secolo. La navata centrale è decorata da un ciclo di affreschi, le Storie di San Pietro, dipinte da Deodato Orlandi nei primi anni del Trecento: periodo di grande splendore per la basilica, che era tappa importante di molti pellegrini per i quali fu costruito un porticato intorno all’edificio, non più esistente. Il ciclo di affreschi è diviso in tre ordini: dal basso la galleria di papi, da San Pietro e Giovanni XVII, con l’indicazione dei nomi di ciascuno di essi; in alto le Storie della vita di San Pietro, San Paolo, San Clemente e San Silvestro; più in alto la Città celeste. La lettura degli affreschi parte dalla destra dell’altare maggiore.
Curiosità: all’ingresso nord della Basilica è presente un basso rilievo che sembra una pannocchia, ma come è possibile che questa immagine si trovi sul muro di una basilica medievale se il mais si diffuse in Europa dopo la conquista delle Americhe? Resta il mistero, ma forse la figura somiglia solamente a una pannocchia e in verità è il simbolo di qualcosa di diverso.

La pietra di San Clemente: all'interno, sotto il ciborio tardogotico, si erge la colonna di San Pietro, sulla quale l’Apostolo pose una grande pietra per celebrare la messa. Attorno ad essa i resti della prima chiesa paleocristiana del V secolo ad una sola abside e della chiesa di VIII secolo triabsidata. Secondo la tradizione San Clemente, nell'atto di consacrare l’altare di Pietro ebbe un episodio di epistassi e poche gocce del suo sangue caddero sulla lastra di pietra. Oggi quel frammento lapideo si trova al Museo dell’Opera del Duomo di Pisa