Orto Botanico, via Luca Ghini

Esterno (Museo Orto botanico)
Esterno (Museo Orto botanico)
Uno dei più grandi progetti di Cosimo I fu di riformare il sistema didattico pisano. L’Orto Botanico, nato come Giardino dei Semplici nel 1543 per opera del naturalista Luca Ghini, è ad oggi il più antico giardino botanico universitario del mondo. La sua prima sede fu il Lungarno cittadino, in prossimità degli attuali Arsenali Medicei, poi fu spostato alle spalle del Monastero di Santa Marta, per poi trovare una collocazione definitiva con Ferdinando I negli attuali spazi (nel 1590 circa). Tre ettari di terreno, centinaia di specie provenienti da tutto il mondo, il grande polmone verde cittadino è un luogo magico, ricco di angoli pittoreschi, come il bosco di bambù, o il laghetto delle ninfee. All’interno si trova il Museo Botanico, introdotto da una bella facciata settecentesca decorata a grottesca, erede della Galleria fondata dal Granduca Ferdinando I nel 1591.


Curiosità: uno dei più importanti direttori dell’Orto pisano fu Andrea Cisalpino, allievo del Ghini, che arricchì la collezione con specie provenienti dalle Americhe e dall’Asia. La sua opera di classificazione De Plantis è considerata la base della ricerca botanica moderna. Le sue scoperte più importanti furono però legate allo studio del cuore e del moto del sangue: andando contro le nozioni aristoteliche, dimostrò che la circolazione sanguigna aveva come unico motore il cuore e non il fegato.
L’orto nacque principalmente con intento didattico, per cominciare una raccolta di semi, piante, un erbario che raccogliesse esemplari del territorio e poi da tutto il mondo. Appena entrati, andando a sinistra si incontra l’orto del cedro ripartito in aiuole intersecate da vialetti, fu costruito nel 1783.
  • L’albero dei ventagli, uno dei più vecchi all’orto, fu piantato nel 1787, il suo tronco ha una circonferenza di circa 4,5 mt.
  • Il glicine, un rampicante ornamentale, è qui vicino al muro di confine dell’orto e il fusto principale ha raggiunto i 120 cm di circonferenza.
  • La camelia japonica fu introdotta nel XVIII secolo nei giardini europei.
  • L’albero della canfora, il Cinnamomum camphora è originaria di Cina, Giappone, Indocina.
  • La vite americana, originaria in verità della Cina e del Giappone.
  • La magnolia, piantata nel 1787, è ritenuta la prima introdotta in Toscana, arrivò da Londra insieme all’albero dei ventagli e a un cedro del Libano.
  • La sequoia americana.
  • Il bambù, ne esistono moltissime specie diverse, la maggior parte di esse sono originarie dell’Asia e si possono trovare a varie altitudini, anche a 3000 m. sull’Himalaya.
  • Il ginko biloba, pianta originaria della Cina, di origini antichissime, è considerata una pianta fossile.
  • L’orto botanico possiede una banca di semi per poter conservare piante minacciate dall’estinzione, come il Sophora toromiro, l’albero estinto dell’isola di Pasqua.

Nella serra delle succulente si possono trovare molte piante come, per esempio:
  • Il Cereus peruvianus, delle Ande.
  • Il saguaro dei deserti del centro e nord America.
  • Euforbie africane, del Madagascar…
  • L’Echinocactus grusonii messicano.

Ci sono inoltre molte serre, tra le quali quella tropicale dove troviamo, per esempio:
  • Ficus repens originario di Cina, Giappone e Australia.
  • Orchidee tipiche di ambienti caldi e umidi come le foreste pluviali dei tropici.
Entriamo per una passeggiata romantica nell’orto botanico. Andiamo a sinistra e, superata la serra di piante succulente, passiamo attraverso l’orto di erbe dove vediamo, e ne sentiamo i profumi, menta, maggiorana, salvia, rosmarino… ci sono anche calendula, aloe, mughetto, digitale, malva, coriandolo… e poi l’udito ci distrae con il suono del vento nel boschetto di bambù. Passando oltre eccoci davanti alla magnolia, tra i più antichi esemplari dell’orto e poi dietro di essa possiamo vedere la pergola di glicine, dove amavano incontrarsi gli inglesi nel periodo del Grand Tour. Continuando a passeggiare incontriamo le camelie, fino ad arrivare in fondo, dove si erge uno degli enormi ginkgo biloba. Dalla parte opposta dell’orto c’è un piccolo laghetto solitamente ricoperto di ninfee e fiori di loto in giugno e luglio.
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