Tenuta di Tombolo

Camminamento in legno per raggiungere la spiaggia  (Parco Regionale di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli)
Camminamento in legno per raggiungere la spiaggia (Parco Regionale di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli)
La tenuta, posta nella fascia costiera meridionale del Parco, tra il fiume Arno e il suo canale Scolmatore, deve il suo nome ai rilievi del terreno, in latino ‘tumulus’, da cui ha avuto origine la zona. Il territorio della tenuta è infatti, da sempre, caratterizzato dall'alternanza di tomboli, zone più asciutte rialzate, e lame, zone depresse più umide, consentendo lo sviluppo di una ricca flora e fauna rimaste intatte per secoli, grazie soprattutto alla gestione conservativa della zona attuata fino alla fine dell’800 dall’allora ente proprietario della tenuta, la Mensa Arcivescovile di Pisa.
Con l'annessione del Granducato di Toscana al Regno dei Savoia molti furono i progetti di valorizzazione e sfruttamento della zona, come l'introduzione di vaste pinete nelle zone a bosco, il potenziamento della rete viaria che la collegava al mare e l’ampliamento del Canale Navigabile dei Navicelli, che tuttora attraversa la tenuta da Pisa a Livorno. L'accesso al mare favorì, poi, alla fine del secolo, il sorgere dei primi stabilimenti balneari e dei primi nuclei abitativi fino a che, negli anni venti e trenta del ‘900, furono realizzate le opere di bonifica di gran parte delle zone umide, rese coltivabili grazie anche all'abbattimento di ampie superfici boscose, e la creazione di nuovi centri abitativi. Attualmente il territorio della tenuta è caratterizzato dall'alternarsi di fitti boschi ed aree agricole e dalla presenza, nella zona litoranea, di quegli insediamenti abitativi creati nel XX secolo.

Molti sono i luoghi di interesse all’interno nella tenuta:
  • Il Bosco della Cornacchiaia, nella località Calambrone, un sottobosco perfettamente conservato spesso impenetrabile: oasi del WWF inserita nel Parco Regionale di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, il bosco è caratterizzato dall’alternanza di dune sabbiose, cosiddetti ‘tomboli’, e aree allagate. Si tratta di una foresta con un sottobosco perfettamente conservato, indenne dalle alterazioni dell’uomo con pini, ontani, aceri, frassini… nel parco ci sono cinghiali, volpi, tassi, scoiattoli, ghiri, istrici, tartarughe palustri…
  • L’ Oasi Dune di Tirrenia: l'oasi gestita dal WWF in convenzione con il Comune di Pisa, preserva una parte del litorale caratterizzato da dune ed ospita un ambiente ricco ed interessante dal punto di vista naturalistico.
  • La Basilica romanica di San Piero a Grado risalente al X secolo: di grande interesse architettonico e artistico l’attuale basilica sorge sulla preesistente basilica paleocristiana in corrispondenza di nuclei architettonici risalenti ad epoca romana. La leggenda vuole che sia sorta nel luogo in cui sbarcò l’apostolo Pietro.
  • Il sentiero dei Tre Pini nei pressi di San Piero a Grado: attraverso questo sentiero si possono conoscere i diversi tipi di bosco e osservare le tracce dell’avanzamento della costa insieme agli effetti della bonifica idraulica. In questa zona si trovano ancora le tracce di antichi mestieri come quelli dei carbonai, agricoltori, allevatori…
  • L’Ippooasi; nei pressi della Basilica di San Piero a Grado si trova l’Ippooasi, un rifugio per animali di ogni specie che hanno trovato casa e salvezza da morte certa. In questo luogo mucche, asini, cavalli, maiali, cinghiali, capre, galli, galline, anatre, conigli, che hanno potuto ritrovare la propria dignità nel rispetto della propria natura, si trovano totalmente liberi di muoversi nei quasi quattro ettari a loro disposizione, senza essere in alcun modo sfruttati, ma godendo semplicemente della compagnia gli uni degli altri.
  • In una zona adiacente alla basilica di San Piero a Grado è stato inaugurato, nel 1989, il Centro Interdipartimentale di Ricerche Agro-Ambientali dell’Università di Pisa, a cui il demanio, già dal 1963, dette quest’area in uso perpetuo e gratuito.