“Nessiah” in ebraico significa viaggio. Non solo spostamento fisico, ma cammino interiore, ricerca di senso, attraversamento di luoghi, storie, identità. È a partire da questa visione che, da quasi trent’anni, il Festival Nessiah propone in Toscana un itinerario culturale che attraversa le molteplici forme dell’espressione ebraica contemporanea: musica, teatro, parola, arte e memoria.
Per l’edizione 2025, Nessiah guarda a Est, ai territori storicamente attraversati dalla diaspora ebraica dopo l’espulsione dalla Spagna, e sceglie come tema centrale i Balcani, crocevia millenario di lingue, culture, religioni. Una regione segnata da una storia intensa e spesso lacerata, ma anche luogo in cui le tradizioni ebraiche, in particolare quelle sefardite, hanno trovato spazio per radicarsi, fiorire, trasformarsi.
Tra Salonicco e Sarajevo, Ruse e Istanbul, le comunità ebraiche hanno saputo mantenere vive le proprie identità intrecciandole con le culture circostanti. Musica, lingua, cucina, ritualità e forme espressive hanno assunto tratti ibridi, capaci di raccontare storie di esilio ma anche di resistenza, di fusione e di sopravvivenza. Queste storie ci parlano ancora oggi, in un’epoca che si interroga sui confini, sulle appartenenze e sul significato stesso di “cultura”.
L’edizione 2025 di Nessiah propone un percorso articolato in più tappe dove spettacoli, concerti, incontri e installazioni costruiscono una narrazione condivisa attorno a tre assi portanti:
- La memoria sefardita nei Balcani: esplorata attraverso la musica giudeo-spagnola, i canti liturgici, le testimonianze orali e le tradizioni della diaspora post-1492;
- Il pensiero di Elias Canetti: premio Nobel per la letteratura, nato nella comunità ebraica di Ruse, in Bulgaria, simbolo della complessità linguistica e culturale mitteleuropea;
- Il Mediterraneo ebraico come spazio di dialogo: da leggere non solo come spazio geografico, ma come luogo simbolico di convivenze, contaminazioni e incontri.
PROGRAMMA COMPLETO:
https://www.festivalnessiah.it/edizione-2025/
Officina dei Transiti, curatrice del festival, propone un programma che unisce artisti affermati e nuove generazioni, valorizzando linguaggi ibridi e forme interdisciplinari. Il tutto con uno sguardo attento alla partecipazione, all’inclusione e alla diffusione della conoscenza, secondo lo spirito che da sempre anima Nessiah.
In un tempo che tende a semplificare e separare, Nessiah 2025 invita invece a indagare la complessità, a costruire ponti tra memorie diverse, a fare della cultura ebraica un laboratorio di dialogo civile e creativo.
