Annunciato a Pisa un ciclo di eventi dal 19 al 27 maggio prossimi in occasione delle “Giornate di valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico”, promosse dall’ufficio centrale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della Cei. Sono coinvolte le più importanti istituzioni cittadine, Archivio di Stato, Archivio storico diocesano, l’Università di Pisa, con il patrocinio del Comune di Pisa.
Nella giornata del 20 maggio, infatti, verrano svelati i documenti più antichi e preziosi conservati nell’Archivio storico diocesano e nell’Archivio di Stato. Le esposizioni nelle due sedi saranno precedute da un seminario (giovedì 19 maggio ore 15.00, auditorium dell’Opera del Duomo) dedicato a “I complessi rapporti tra istituzioni ecclesistiche e civili nella Pisa medievale attraverso i documenti” nel quale i relatori – docenti, ricercatori e collaboratori dell’Università di Pisa, che hanno lavorato a lungo nei due archivi - illustreranno il frutto delle loro ricerche effettuate utilizzando questo materiale documentario.
Per quanto riguarda l’esposizione all’Archivio storico diocesano (20 - 21 maggio, visite guidate alle ore 10.00 - 11.30 - 15.00 e 16,30). Il fondo principale e più cospicuo è rappresentato dal “Diplomatico Arcivescovile”, costituito da 2844 pergamene prodotte o acquisite dal Vescovado nell’espletamento della sua attività spirituale e temporale, a partire dall’VIII secolo (tra queste si conserva la più antica pergamena originale d'Italia risalente al gennaio dell’anno 720) fino al XIX secolo. La parte più consistente del fondo è naturalmente quella relativa all’epoca medievale e in particolare al XIV secolo: la maggior parte dei documenti, giunti in originale, è relativa a compravendite (il numero più consistente), sentenze e lodi arbitrali, atti relativi a promesse, patti, accordi, giuramenti e impegni, a locazioni e livelli, donazioni, lasciti e permute; sono inoltre presenti alcune decine di brevi e lettere papali. Particolarmente copioso e interessante è inoltre il Fondo Diplomatico capitolare, con le sue 1857 pergamene dall’anno 930 al 1785. Seguono poi i fondi di alcuni conventi e monasteri della diocesi. Il censimento dei fondi diplomatici fu realizzato nel 2002, in occasione del trasferimento dell'archivio nell’attuale sede della ex Limonaia del Palazzo Arcivescovile e pubblicato dal 2018 sul portale BeWeb della CEI, all’interno della banca dati dell’Archivio diocesano di Pisa.
Per quanto riguarda l’Archivio di Stato di Pisa (20 - 27 maggio, visite guidate alle ore 11.00) il fondo Diplomatico raccoglie le testimonianze documentarie su supporto membranaceo che vanno dal sec. VIII al sec. XIX, arrivando a contare circa 21.000 pergamene. Una delle principali partizioni del Diplomatico è sicuramente quella degli Atti pubblici del Comune di Pisa: 234 pergamene (secc. XI - XVI) comprendenti, tra l’altro, diplomi imperiali e papali, relativi a concessioni di privilegi al Comune e alla Chiesa pisana, franchigie, trattati, nonché una serie di diplomi arabi e alcuni diplomi greci attestanti le molte e importanti relazioni di Pisa con l’Oriente. Altri documenti riguardano i rapporti della repubblica pisana con gli altri comuni della Toscana, con i sovrani di Napoli, col duca di Milano.
Nella mostra saranno esposte alcune pergamene dal X al XII secolo - particolarmente rilevanti dal punto di vista formale e contenutistico - che fanno luce sulla storia delle varie istituzioni ecclesiastiche e civile pisane e sulle reciproche relazioni.
Per l’Archivio storico diocesano si segnalano in particolare la pergamena n. 1 del Fondo Diplomatico capitolare, dell’anno 930, relativa alla donazione di terre al Capitolo da parte del Vescovo; o la n. 216 del Fondo Diplomatico arcivescovile del 21 novembre 1110 con la quale l’Arcivescovo, l’Opera di Santa Maria e i Consoli si assumono impegni riguardanti il castello di Ripafratta. Saranno inoltre esposti – oltre a preziosi e rari sigilli pendenti in ceralacca, alcuni dei quali ancora racchiusi nei loro contenitori protettivi - altri documenti preziosi per antichità, contenuto e aspetti formali, come la più antica pergamena conservata in Italia, sopra citata; una copia imitativa della prima metà del XII secolo della donazione di terre fatta da Matilde di Canossa al Vescovo e ai Canonici della Cattedrale del 27 agosto 1077; il Condaghe di Barisone II, giudice di Torres sovrano del LOGUDORO che, nel 1190, fece compilare l'elenco delle donazioni fatte a favore dell’Ospedale di San Leonardo di Bosove, collegato a quello di San Leonardo di Stagno di Pisa, piccolo quaderno manoscritto membranaceo del Fondo Capitolare; un Exultet del XIII secolo e due pergamene del X e XII secolo che rappresentano le prime attestazioni dell’attuale palazzo arcivescovile.
Per quanto riguarda i documenti in mostra presso l’Archivio di Stato di Pisa sicuramente il più significativo nel contesto dell’iniziativa è il Lodo delle torri, pergamena del Fondo Diplomatico Roncioni, con il quale il Vescovo Daiberto, appoggiato da Pietro Visconti, Rolando, Steplario, Guinezone, Marimario e Alberto, signori potenti, termina le questioni insorte fra i cittadini circa l'altezza delle loro torri. Dal Fondo Diplomatico dell’Opera della Primaziale, è stato scelto un documento del 16 agosto 1212 nel quale il vescovo Lotario - sfruttando il momento di vuoto nel governo della città - rivendica la giurisdizione sull’Operaio del Duomo che una sentenza arbitrale del 1207 aveva assegnato al Comune. Non dimentichiamo poi gli importanti privilegi pontifici a favore dello Studio pisano, come la bolla con la quale papa Clemente VI concede ai Pisani l’istituzione di uno Studio generale con le facoltà di diritto canonico, civile e di medicina.
Durante il seminario (giovedì 19 maggio, ore 15.00, auditorium dell’Opera del Duomo) sarà presentato, dal fotografo d’arte, Nicola Gronchi, il progetto di digitalizzazione delle pergamene del Fondo Diplomatico arcivescovile, reso necessario per la salvaguardia e la conservazione nel tempo di un inestimabile patrimonio documentario, evitando la frequente consultazione degli originali e quindi l’inevitabile usura del supporto e della scrittura causata dalla loro manipolazione. L’intervento, che verrà realizzato in più fasi e completato nel corso di più anni, si prefigge lo scopo di completare l’intero fondo, partendo dalle pergamene dell’anno 1201. L’intervento programmato per l’anno in corso - finanziato dalla Fondazione Pisa - prevede la digitalizzazione di 1.050 pergamene (dal 1201 al 1335), al termine del quale sarà possibile la loro consultazione attraverso una postazione dedicata all'interno dell'archivio arcivescovile. Risponderà inoltre alla richiesta sempre maggiore di consultazione da remoto dei documenti, necessità resa ancora più stringente in questo periodo a causa delle limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria ancora in corso; permetterà inoltre di rispondere – mediante servizio interno - alle richieste ordinarie di fotoriproduzione del materiale documentario da parte degli utenti.
Programma
Giovedì 19 maggio (ore 15.00, Auditorium dell'Opera del Duomo), si terrà il seminario dal titolo “I complessi rapporti tra istituzioni ecclesiastiche e civili nella Pisa medievale, attraverso i documenti conservati nell’Archivio diocesano e nell’Archivio di Stato”. Intervnti di mons. Giovanni Paolo Benotto, arcivescovo di Pisa, Jaleh Baharabadi, direttore Archivio di Stato di Pisa, Elisa Carrara, archivista responsabile della sala studio dell’Archivio storico diocesano di Pisa, Maria Cristina Rossi, Maria Luisa Ceccarelli Lemut, Alberto Cotza, Mauro Ronzani, Andrea Puglia, Nicola Gronchi. Modera Gabriella Garzella.
Le visite guidate con l’esposizione dei documenti si svolgeranno - per gruppi di massimo 10 persone - nei due istituti secondo il seguente calendario:
Archivio storico diocesano di Pisa: venerdì 20, alle ore 10 – 11,30 – 15 e 16,30. Sabato 21, con gli stessi orari.
Archivio di Stato di Pisa: da venerdì 20 a venerdì 27, alle ore 11.
Informazioni e prenotazioni: archivio@pisa.chiesacattolica.it as-pi@beniculturali.it mariacristina.rossi@unipi.it